Quando la Testa Ti Blocca: Come Imparare a Gestire la Pressione nello Sport


Quando ti senti sotto pressione (e nessuno lo capisce davvero)
Lo so bene: a volte ti sembra che nessuno capisca quello che provi. Che tutti si aspettino da te solo risultati, prestazioni, numeri... senza vedere cosa succede dentro. Ma sai una cosa? Sentirsi sotto pressione è normale. Non è un difetto, è una reazione umana. Capita anche ai più forti. Non sei debole se ti tremano le mani prima di una gara, se hai la nausea durante il riscaldamento, se senti quel nodo in gola che non va giù. Anzi, vuol dire che ci tieni. Vuol dire che sei dentro.
Non è solo stress: è la paura di deludere
Quello che chi sta fuori non vede è il peso che ti porti addosso. Le aspettative della tua squadra, di un genitore, dell'allenatore. Ma anche le tue. La pressione spesso non arriva dagli altri, arriva da dentro: quella voce che ti ripete che devi dimostrare qualcosa, che non puoi sbagliare, che se fallisci non vali. Ma ti dico una cosa che avrei voluto sentirmi dire da ragazzino: non sei il tuo risultato. E se oggi sbagli, domani puoi sempre migliorare.
Cosa fare PRIMA della gara (o del match) per gestire la tensione
Qui ti lascio alcune strategie pratiche che puoi provare subito:
Respira in box (4 secondi inspiro, 4 trattieni, 4 espiro, 4 trattieni). Ripeti per 2-3 minuti.
Crea una routine personale: un gesto, una frase, una canzone che ti riporta al tuo centro.
Allontana il rumore esterno: spegni le notifiche, evita chi ti mette ansia, concentrati solo su di te.
Scrivi una frase da ripetere. Tipo: "Sono qui per dare il meglio, non per essere perfetto/a."
Non puoi eliminare del tutto l'ansia, ma puoi imparare a guidarla. La pressione può diventare energia, se impari a canalizzarla.
E se sbagli? Spoiler: succede a tutti. Anche ai più forti.
Hai visto mai un video di Jacobs che parte male dai blocchi? O Sinner che perde un set a zero? Capita. Anche ai migliori. Anche a chi vince le Olimpiadi. L'errore fa parte del gioco. Non devi avere paura di sbagliare, perché il vero atleta non è quello che non cade mai, ma quello che sa rialzarsi.
Ricorda questa frase che si usa spesso sul tatami: "A volte si vince, le altre si impara." E non è solo filosofia. È la verità.
Raccontati questo: ogni errore che affronti oggi è un mattoncino in più per diventare la persona (e lə atleta) che vuoi essere domani.
Il confronto silenzioso: quando ti senti meno bravo degli altri
Scrolli i social e vedi quella coetanea con il fisico perfetto, il video virale, la gara vinta. E dentro senti una voce che dice: "Io non sono abbastanza". Fermati. Perché quello che vedi è una parte, non il tutto. Nessuno pubblica le giornate storte, i pianti, i momenti di dubbio.
Inizia a distinguere l’ispirazione dal confronto tossico. L’ispirazione ti spinge a dare di più, il confronto ti fa sentire in difetto. E tu non sei un difetto. Sei un percorso in costruzione.
Diventa forte dentro: la mentalità si costruisce come il fisico
Allenare la mente è come allenare un muscolo. Ci vuole tempo, costanza, metodo. Non lo vedi allo specchio, ma fa la differenza quando conta. Ogni giorno che decidi di non mollare, ogni volta che ti rimetti in piedi, ogni volta che scegli di provarci ancora è un allenamento mentale.
È normale avere paura. La paura è il precursore del coraggio. Ricordalo ogni volta che senti il cuore battere troppo forte. Non è un segnale che devi tirarti indietro. È un invito ad andare avanti.
Non sei sola/o in questo. Tutti gli atleti che stimi hanno vissuto momenti bui, ma hanno scelto di affrontarli.
E se oggi senti la pressione... è perché sei ancora dentro la partita. E finché ci sei, puoi cambiare il finale.
Se vuoi altri consigli su come costruire una mentalità solida e affrontare la tua carriera sportiva con più forza e consapevolezza, iscriviti alla newsletter DRACONES. Ogni settimana condividiamo nuovi articoli pensati per aiutare giovani atleti come te a crescere, superare ostacoli e costruire il proprio percorso dentro e fuori dallo sport.
E se vuoi fare un passo in più, candidati come Creator sul sito DRACONES. Non servono migliaia di follower — basta uno smartphone, la voglia di costruirti un futuro nello sport e il coraggio di credere in un sogno che nessun altro vede... tranne te.
Condividi